Fiori di Bach

Edward Bach, il medico inglese dal quale prendono nome i rimedi, laureatosi nei primi anni del ’900, si rende conto nell’ambito della sua professione, che pazienti diversi, con sintomi analoghi, reagiscono diversamente allo stesso farmaco; comprende che alla base del malessere c’è qualcosa che riguarda le caratteristiche individuali della persona, gli eventi della sua vita e il suo carattere.

Da qui all’ Omeopatia il passo è breve, ma il Dr. Bach la considera troppo complicata, troppo legata ai sintomi, cerca rimedi per così dire più “puri” ed è per questa ragione che inizia a considerare le piante, il mondo vegetale, come approdo ai suoi studi; piante curative che contenessero una forza ancora più grande.

La trovò fra le piante selvatiche, che gli antichi erbari medievali definivano come “esseri fra gli esseri” e gli indiani consideravano “canali di energia ” la cui capacità ricettiva non è bloccata dall’attività del pensiero.

Il fiore porta in sè l’identità della pianta, racchiusa nelle cellule staminali che portano l’informazione riproduttiva; quando “incontriamo” un fiore, entra in vibrazione dentro noi la funzione del processo evolutivo che quel fiore incarna.

Nel fiore esiste dunque, la massima espressione della forza curativa di una pianta e la massima vibrazione energetica.

Nella sua esperienza, Bach raccoglie e testa innumerevoli qualità di fiori e comprende che, come una pianta maltrattata dagli agenti atmosferici o da un pessimo giardiniere, degenera e perde le sue qualità, così gli esseri umani, per i casi della vita, perdono in qualche modo la capacità di attingere alle proprie virtù e incominciano a soffrire nello spirito prima e poi nel corpo.

La Floriterapia del Dr. Bach nasce così, per riportare alla virtù naturale ciò che è diventato un “difetto”.

Fa una prima distinzione, fra virtù e debolezze; le virtù di base dell’essere umano, quelle che ognuno si porta dentro, come la forza di volontà, la capacità di relazionarsi, la capacità di essere sensitivi, il coraggio, la capacità di amare, la creatività, a volte non riescono ad emergere e a svilupparsi, così si crea un ingorgo energetico che le converte in difetti, le trasforma in debolezze.

Il coraggio diventerà paura, la volontà insicurezza; la creatività degenera in apatia, la capacità di relazionarsi diventerà solitudine o ancora, depressione, una conseguenza molto pesante, perchè l’essere umano è un sistema aperto e ha bisogno d’interagire con il mondo.

La sensitività che permette di entrare in relazione empatica con le persone, diventerà ipersensibilità e anche dipendenza eccessiva dagli altri.

Queste debolezze che si presentano con la doppia polarità, introversa ed estroversa, Bach le identifica in 12 fiori, ossia dodici individui, nascono i cosiddetti “dodici guaritori”. Con il tempo e i vari studi ed esperienze, arriva alla “conoscenza terapeutica” ed in totale i rimedi floreali sono 38.



Come usare i Fiori di Bach

La dose consigliata è di 4 gocce del rimedio scelto, da assumere 4 volte al giorno, la prima al risveglio e l’ultima prima di addormentarsi, ricordando di assumerle lontano dai pasti.

Le gocce vanno diluite in poca acqua o lasciate cadere direttamente sotto la lingua, senza toccare il contagocce, tenendole in bocca qualche secondo prima di deglutire.

E’ inutile sperare di ottenere un effetto terapeutico maggiore o di accelerare un processo di miglioramento della propria salute, aumentando il numero delle gocce o delle somministrazioni, in quanto i fiori di Bach sono uno stimolo energetico che inviamo al nostro organismo, un messaggio che deve essere ripetuto in modo costante e che il nostro corpo utilizzerà seguendo i propri tempi.

Per quanto riguarda l’assunzione del Rescue Remedy invece, essendo un rimedio d’ emergenza, si può prendere ripetutamente, ogni 15 minuti, 4 gocce sublinguale, fino a scomparsa dei sintomi.

Per tutti gli altri Fiori non ci si deve aspettare un effetto immediato o uguale per tutti, in quanto le modalità di guarigione sono personali, in ogni caso, negli adulti, alcune settimane sono di solito sufficienti per vedere migliorare la propria condizione e i bambini reagiscono ancora più velocemente ( per loro, le modalità di assunzione dei rimedi sono le stesse degli adulti ).

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