Bendaggi e Tape
Nell'ambiente sportivo vengono utilizzati due tipologie di bendaggio:
Bendaggio funzionale o taping:
Col termine bendaggio funzionale identifichiamo l’applicazione di tessuto adesivo, elastico o rigido, che supporta l’articolazione o i tessuti molli. Può essere utilizzato immediatamente dopo l’infortunio, durante la riabilitazione o come azione preventiva durante l'attività sportiva e non. E’ un trattamento di primo soccorso, usato nel controllo dell’emorragia e del gonfiore tissutale che compare immediatamente dopo un trauma (Bird S., et al., 2006). Il bendaggio muscolare ha lo scopo di stabilizzare un’articolazione che presenta problemi di stabilità, che è dolente o che è ancora in fase di recupero in modo da contenerne l’escursione articolare, diminuirne il rischio di sviluppare infortuni e migliorarne la qualità di movimento.
Taping neuromusolare o kinesiotaping:
è una tecnica di confezionamento funzionale a nastro adesivo con elasticità pari al 140%, in grado di creare una facilitazione al sistema su cui è applicato, atto a stimolare un processo di autoguarigione del corpo. Il nastro adesivo specifico possiede lo stesso peso specifico della cute e colorazioni differenti sulla base del concetto cromoterapico.
A cosa serve il Taping
Il bendaggio funzionale, o taping, deve proteggere l'unità motoria e le strutture capsulo-legamentose lesionate, salvaguardando le strutture sane non coinvolte nell'evento traumatico (Stella L., 2001). Questa tecnica di bendaggio è molto diffusa sia negli studi clinici che nella pratica. È la classica fasciatura della caviglia che chiunque abbia frequentato uno spogliatoio di un qualsiasi sport ha visto confezionare e ha visto indossare, o probabilmente ha avuto anche la necessità di provare.
Storia del Taping
Originaria degli Stati Uniti, in particolare nel Basket, viene definita “Strapping” (1958 ca.), che letteralmente significa “fissare con cinghie”. Successivamente la tecnica americana viene modificata nel suo concetto di fissazione/bloccaggio, dalla tecnica francese e olandese che introduce una immobilizzazione parziale con un sistema di tiranti in contrapposizione al meccanismo ritenuto la causa della lesione verificatasi sulle articolazioni, distretti muscolari e giunzioni osteotendinee. Dal 1982 viene introdotta una successiva modifica alla tecnica dalla scuola italiana, con il concetto di bendaggio funzionale o mobilizzazione contenuta, ottenuta con l'applicazione di fasce e garze attorno a qualsiasi parte del corpo, sede di una lesione traumatica, per favorirne l'immobilizzazione o il temporaneo riposo di una parte del corpo o per arrestare uno stravaso ematico, linfatico e tissutale.
Dopo decenni di applicazioni, anche i prodotti per il bendaggio funzionale si sono evoluti, l'evoluzione si chiama Mix Tape: infatti l'uso combinato di Power Flex e Power Tape dà origine al Power Mix Tape, ossia una particolare tecnica di bendaggio sviluppata in USA che utilizza bende coesive acriliche senza collante le quali possiedono una maggiore tenuta e sono completamente idrorepellenti rendendo così possibile l'uso in acqua. Il Taping risulta così essere più leggero ma al tempo stesso più compatto, si ha inoltre la possibilità di correggere l'applicazione senza che il nastro diventi inutilizzabile come nei tape classici adesivi posti su salvapelle, fatto questo determinante nell'applicazione delle traiettorie.
Quando si applica il Taping
1. Traumi minori
2. Terapia del dolore
3. Recupero funzionale
4. Performance sportiva
5. Prevenzione
L’uso del bendaggio funzionale sportivo nella prima fase post-infortunio di determinati traumi o patologie, oltre ad essere un trattamento di primo soccorso, limita anche i danni causati dall'infortunio stesso, immobilizzando al minimo e incoraggiando un riposo funzionale. Con il termine riposo funzionale si intende solo una limitazione del movimento e dell'attività solo alle strutture interessate dalla lesione, continuando a utilizzare ed ad allenare tutto il resto. Per traumi minori vengono indicate tutte le lesioni traumatiche e non a evoluzione spontanea.
Nel trattamento di lesioni traumatiche acute o microtraumatiche croniche in cui il danno è limitato o assente, il taping viene utilizzato con la finalità di ottenere la guarigione clinica della lesione evitando dunque l'immobilizzazione totale.
Durante la fase riabilitativa, può essere utilizzato per facilitare e migliorare il movimento, supportando il tessuto danneggiato. Alleviando il discomfort e riducendo l’inibizione muscolare determinata del dolore, è possibile lavorare sul recupero funzionale ed aumentare la propriocezione.
Il bendaggio funzionale in riabilitazione, una volta ottenuta la guarigione clinica, viene utilizzato al fine di un precoce ripristino dell'articolarità, della propriocettività e del controllo neuromotorio.
Un altro importante uso del taping è quello di correggere le posizioni articolari e di modificare l’allineamento dei tessuti molli, come i tendini, per migliorare e facilitare la loro funzione (Bird S., et al., 1997).
Il taping è utile primariamente a prevenire tali infortuni e soprattutto le recidive degli stessi durante le performance sportive o di training. Utilizzati con la finalità di proteggere le strutture potenzialmente vulnerabili dalle sollecitazioni patomeccaniche sport-specifiche come ad esempio:
difetti o disfunzioni somatici congeniti o acquisiti
difetti o disfunzioni posturali
instabilità croniche secondarie
carichi ripetuti con effetto lesivo cumulativo.
Tipologia di Taping
Bendaggi Articolari:
▪ sono utilizzati a sostegno delle strutture capsulo-legamentose, che sono “stabilizzatrici” delle articolazioni.Bendaggi muscolari e/o tendinei:
▪ sono utilizzati sulle strutture “motrici” (Gerrard DF., 1998).
Funzioni del Taping
Antalgica: funzione direttamente connessa al riposo funzionale prodotto dal bendaggio alla struttura lesa (Briem K., et al., 2011);
Compressiva: attraverso un'azione pressoria esercitata direttamente sulla struttura muscolare o articolare, si oppone alla formazione di eventuali versamenti articolari o nei tessuti molli;
Stabilizzante: prevalentemente utilizzata a livello articolare , attraverso una combinazione di bende estensibili e inestensibili, con dei nastri deposti lungo gli assi di movimento da stabilizzare e proteggere. La metodica prevede il minor uso possibile di materiale al fine di preservare il più possibile la propriocezione ed il movimento fisiologico. Inoltre il taping serve a potenziare la funzione di contenzione dei legamenti vulnerabili, quando essi siano sottoposti allo stress del carico sportivo (Loomis DP., et al., 2005).
Scarico e sostegno: maggiormente applicato sulle strutture muscolo-tendinee, per ammortizzare le sollecitazioni distrattive a cui sono sottoposte le unità motorie durante la performance sportiva. Vengono utilizzati bende di ancoraggio sui muscoli per ridurre l'intensità della contrazione e bende di ancoraggio sulle strutture scheletriche per porre in detensione la struttura tendinea. Viene utilizzato a volte anche su singole strutture articolari, capsulo-legamentose per protezione da insulti patomeccanici.
Supporto psicologico: attraverso l'uso comprovato del bendaggio funzionale sia dal punto di vista preventivo che nelle sue altre applicazioni, vi è un ridotto rischio di infortunio, di recidiva e/o di aggravamento di un danno minore (Verhagen E., et al., 2004; Flett K., et al., 2009).
Metodologia del bendaggio funzionale
Il primo step per la corretta applicazione del taping è aver effettuato una attenta valutazione, necessaria per stabilire con esattezza il problema, oppure una diagnosi mirata ottenuta attraverso supporti clinici medici e strumentali. Successivamente è necessaria un'analisi fisiopatologica del movimento (sia esso traumatico che non traumatico). In ultimo, ma non ultimo, è importante conoscere esattamente le proprietà del materiale che andremo a utilizzare. A questo punto è necessario stabilire l'obiettivo del trattamento per scegliere la tipologia e/o la forma del bendaggio. Questo perché il taping nasce da una differente combinazione di più tipi di bende e la prevalenza di un tipo sull'altro è in rapporto alla funzione che il bendaggio deve espletare dando priorità alla componente inestensibile, ad esempio, se si vuole privilegiare la contrazione o la tenuta. I materiali si usano combinati in vario modo sia in rapporto al fine, sia in rapporto alla morfologia del distretto. I distretti statisticamente più interessati al bendaggio funzionale sportivo sono:
Caviglia
Ginocchio
Polso e mano
Spalla
Gomito
Polpaccio
Coscia